Viaggio volentieri tra le pagine di maestro Montaigne (si
arrabbierebbe a sentirsi chiamare maestro?). La sua dichiarazione di
viaggiatore, fisico e spirituale, mi piace moltissimo: “Ho la struttura del
corpo adattabile e gusti comuni come chiunque al mondo”.
Anche viaggiando di meno, lo faccio sempre molto con la
disposizione della testa. Anche a me scuote positivamente il piacere della
varietà. Che sia di gusto a tavola, che sia ragionamento, usi e costumi, e di
tutto di più: come mi piace esplorare i popoli.
Posso avere delle preferenze, la pelle del corpo e
dell’anima mi rende terribilmente anglosassone, come mi viene rimproverato.
Spiritualmente, nel mio cammino di cristiana con pesanti toppe, la Kabbalah è l’incontro
che mi ha trasmesso tanto e molto di più potrebbe fare, se mi applicassi: ma mi
piace sfogliare le Upanisad anche se sono dura di spirito, e anche il vecchio
Corano in francese ha le sue beltà.
Credo che ogni angolo di mondo possa insegnare tanto, come
ogni persona. Anche quando ci fa arrabbiare o non la capiamo. Dubbio: dovrei
dire soprattutto in quelle circostanze?
Mi ricordo quella canzone con Carradine... I'm easy. Non significava proprio questo, ma mi piacerebbe. Mi piacerebbe soprattutto diventarlo sempre di più.
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