lunedì 14 maggio 2012

Dietro la porta (parte 1)


Aprì la porta, con una sorta di automatismo che gli fece paura: avrebbe dovuto prestare più attenzione. Con la mente lasciò riecheggiare lo stridio appena accennato, che annunciava inesorabilmente la sua presenza; ebbe un piccolo moto indispettito, poiché era proprio ciò che avrebbe voluto evitare.

Al contrario, l’eco del suo arrivo giunse dove non doveva e ricevette in cambio subito una risata sottile. Si strinse nelle spalle, persino quando una voce lo percosse da lontano: “Sei tu, piccolo elefante? Ti aspettavo…”.

Ridi ridi, pensò mentre quel goffo suono riprendeva. E si fermò sulla soglia per dare tempo alla sua ombra di entrare. Si sarebbe allungata sul destino dell'essere che diceva di attenderlo.

(continua...)


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