Ora te lo posso gridare. Prima ero occupata a prendermela con l'arbitro-Angela Merkel, che si è ravveduto quando il vento ha tirato un po' troppo focoso.
Sei entrata in campo tremante, quasi come una vittima sacrificale. Se non erano le Termopili, ci mancava poco. Schiacciata su un campo non tuo, a disputare i campionati di un'Europa che fa la saccente e l'elitaria.
Non so come finirà, e parlo di tutto. Ma stasera dovevi essere annata in pasto, un falò di sacrificio guizzante.
Invece, hai raddrizzato le sorti. Senza strafare, hai sbagliato persino il rigore, come per non approfittartene.
Grecia, sono fiera di te.
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