La donna, la calzetta e il calcio

Un simpatico signore (che spero non sia su Fb o Twitter, se no lo saluto perché era simpatico davvero a parte la scena di cui sotto) viene a trovarmi per parlare di lavoro, poi arriva anche il mio collega.

Il signore non si rende conto che sono io stessa a fare la battuta calcistica, ma si fa rapire in un discorso palla al centro con l'altro maschio della stanza. Ad un tratto si interrompe, mi osserva e con occhiata di complicità all'altro sentenzia: dai smettiamo, che così annoiamo le donne.

Il mio collega conosce un attimo prima il fiume di indignazione che sta salendo in me e precisa: Malu è una grande tifosa.

Il simpatico signore sgrana gli occhi e mi chiede di che cosa.

Pro Patria e Roma. Mi aspetto: ahhh, come mai Roma? Invece, mi chiede: ma la Pro Patria non era fallita?

Mi alzo, naturalmente. Mentre il signore si giustifica. 

Non se la prenda, signore, torno qui. 

Primo, mi sembra che il disinformato del calcio sia lei, ma non le tengo il broncio.

Secondo, stavo andando solo a prendere la calzetta da fare. Sa, sono una donna.