venerdì 8 giugno 2012

L'Amore e i piedi


Abbiamo male ai piedi. Tante pagine di Rabbi Boteach mi mandano in visibilio nel suo “Kosher sex”, ma questa è una delle mie preferite.

Si tratta in realtà del racconto di un altro rabbino, nel secolo scorso. Una sera incontra un amico che sta entrando in ospedale e gli spiega: abbiamo male ai piedi. L’amico – constata il rabbino – sembra camminare bene; dietro di lui, però, sta arrivando la moglie, a fatica.

L’espressione usata da quest’uomo è una dichiarazione d’amore meravigliosa, una condivisione che parte dall’anima e viene tradotta in semplici parole. Stupefacente non solo perché non si lamenta, ma perché non dice: mia moglie ha male ai piedi. Espressione tecnicamente più corretta agli occhi del mondo, e rispettosa.

Ma quest’uomo sta dicendo qualcosa di più. Che la ama. Che se ha male ai piedi lei, ne soffre anche lui.

Mi piace molto anche un altro esempio di Rabbi Boteach. Anche quando si bisticcia, ricordare che non lo stai facendo con un estraneo. Non è il cassiere del supermercato che ti ha deluso, bensì una parte di te. La stessa che soffre quando hai male ai piedi, e si illumina della tua gioia.

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