Poche scene sono più commoventi della ritirata dell’esercito da Atlanta. Una in particolare, riguarda un ragazzo, imberbe, che attira la pietà di Rossella, per un attimo strappata all’impegno di salvare se stessa e i suoi cari.
Le ginocchia di questo giovane si piegano e lui cade nella polvere. Un altro soldato – alto e barbuto, si osserva, con la barba che diventa da dettaglio spartiacque – affida il fucile, proprio e del ragazzo, a un compagno, quindi si carica l’adolescente sulle spalle, riprendendo a camminare. E’ una scena senza parole, l’adulto appena curvo sotto il peso, ci informa Via col vento.
Il silenzio è rotto dall’orgoglio del ragazzo, che si infuria. Mettimi a terra, grida, posso camminare. Nella sua voce la disperazione. Ma l’uomo barbuto non risponde, continua in silenzio a portare il giovane.
E’ il silenzio del coraggio, di chi sa di dover compiere il proprio dovere. Rossella si risveglia da quell’aspro sogno, ma è la prima volta che vediamo un’ombra di tristezza sul volto di Rhett: sarà la svolta per lui.
Intanto, l’uomo silenzioso e il ragazzo, forse ora finalmente stretto a lui, sono scomparsi nel buio.
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