lunedì 8 ottobre 2012

L'interrogazione a sorpresa

Sono un po' incavolata, lo sai, come tua mamma. Perché gli insegnanti dovrebbero dare lezione, non lezioncine di vita.

La vita però è spesso ingiusta, recita il luogo comune. Solo che io detesto la geografia: o meglio la detestavo, e oggi che me ne pento, Arguta cerca di consolarmi dicendo: che te ne frega, è cambiato tutto.

Tutto no, Arguta. La vita però è ingiusta e voglio consolare il mio Amico. Perché a me è successo una volta in cui era statisticamente impossibile, di finire interrogata in Fisica. Invece, il prof entrò e mi puntò. A sua discolpa va detto che pensava che io fossi portata per la Fisica, anzi che dovessi dedicarmici per la vita. Niente di più infondato, visto che poi mi inchinai al personaggio clou dell'anarchismo scientifico.

Comunque, quel giorno mi volle interrogare e io non ero pronta: mi aveva torturato una settimana prima e io applicando una selezione naturale, avevo guardato solo distrattamente il libro. Vigliaccamente, gli dissi che pensavo ci fosse matematica e nel giro di tre secondi mi trovai di fronte un foglio che rappresentava una sciabolata: verifica di matematica servita.

Non fu il miglior compito della mia vita. Ma sai Amico come finì? Che il prof se la legò al dito e alla fine dell'anno mi voleva abbassare il voto in Fisica. Siccome gli altri non ne capivano la ragione, raddrizzò l'ingiustizia commettendone un'altra: un 10 in matematica che obiettivamente non meritavo e che stordì tutti

La vita è ingiusta come la scuola, spesso in modi diversi. Se non mi  credi, interrogami.

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