Questa mattina collegamento con RMF per la rassegna stampa, e sono felice. La radio in passato è un'esperienza affrontata solo così, di passaggio, e persino pericolosa per me. Come ho dimostrato stamattina.
In radio dimentico qualche freno, il sottofondo spalanca la porta all'anima e se trovo una persona intelligente e preparata come il collega che conduceva la trasmissione, mi sento a casa.
A casa. Quando ero piccola, e ancora non avevo messo a fuoco che volevo scrivere, registravo ipotetiche trasmissioni con i miei amici, cassette da delirio che conservo ancora. Gossip (perché eravamo moderni, eh già, pionieri), canzoni, sport. Ci divertivamo un mondo.
La radio forse mi fa tornare bambina. O mi fa pensare che io lo sia. Pericoloso, mi suggerisce Arguta Paffuta. E' vero, sciogliamoci le trecce.
Nessun commento:
Posta un commento