venerdì 9 novembre 2012

La radio e le trecce

Questa mattina collegamento con RMF per la rassegna stampa, e sono felice. La radio in passato è un'esperienza affrontata solo così, di passaggio, e persino pericolosa per me. Come ho dimostrato stamattina.

In radio dimentico qualche freno, il sottofondo spalanca la porta all'anima e se trovo una persona intelligente e preparata come il collega che conduceva la trasmissione, mi sento a casa.

A casa. Quando ero piccola, e ancora non avevo messo a fuoco che volevo scrivere, registravo ipotetiche trasmissioni con i miei amici, cassette da delirio che conservo ancora. Gossip (perché eravamo moderni, eh già, pionieri), canzoni, sport. Ci divertivamo un mondo.

La radio forse mi fa tornare bambina. O mi fa pensare che io lo sia. Pericoloso, mi suggerisce Arguta Paffuta. E' vero, sciogliamoci le trecce.

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