martedì 10 settembre 2013

Imparare (a dimenticare)

Ho accelerato tre o quattro corsi, perché ho avuto uno di quei flash su quanto devo imparare. E in fretta.

Senza ansia, ho giurato ad Arguta Paffuta che sbatteva le ciglia irritata, ma mi sono sottoposta al test per individuare le priorità. Erano troppe. Allora, ho dato una sfoltita con un metodo scientifico: ho assegnato a ciascun tema un numero et voilà, ne ho selezionati cinque.

Per cominciare, ho assicurato agli altri mettendoli da parte. Ma poi Arguta è arrivata e mi ha buttato all'aria tutte le carte, ricordandomi quando ho ritenuto metodo scientifico studiare l'ebraico, imparando una parola al giorno. La media esatta - mi rammenta - era una parola al giorno imparata, e cinque dimenticate. Ero l'animaletto dei cartoni animati che cerca di coprire l'insorgere delle falle sulla nave con un cappello, saltando come un dannato.

Chiudi gli occhi e impara ciò che entra nel cuore, mi ha detto, che poi non se ne va tanto facilmente. Se ti ostini a infilare nella testa concetti, imparerai solo a dimenticare (citazione morrisoniana, I presume).

Ha ragione? Dopo il corso, ci medito.

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