giovedì 27 febbraio 2025

La farfalla e il mozzicone

 

Si chiama Vanessa, come mi ha ricordato il veterinario oggi. Mi sono accorta di lei solo dopo aver incrociato una presenza spiacevole: quella di un mozzicone. Lei era lì, nel prato, a pochi centimetri e sfuggiva allo sguardo con le ali un poco ripiegate.

Quando mi sono avvicinata, le ha mostrate nella loro meravigliosa completezza. Mi sono interrogata se non potesse più volare e cercando di non arrecarle disturbo, l'ho sfiorata con un filo d'erba: ha compiuto alcuni passi, ma non ha spiccato il volo.

Una farfalla bellissima, tanto ogni particolare entrava nel cuore: che sfumature e quel testolino irresistibile. 

Di solito, mi ricorda la piccola Chiara, ambasciatrice dei suoi messaggi di vita, e anche questa volta è così. Tuttavia, ora quelle macchie arancioni assumono per me un significato ulteriore, la chioma dei piccoli Bibas

Vanessa ha fatto la sua comparsa in questo anticipo illusorio di primavera come altre volte. Quanto vive una farfalla? Pochissimo, lo sappiamo: ci metterà di più quel mozzicone a dissolversi.

Ma il suo pensiero ispira con la bellezza in un giorno di sole precipitoso, oltre i confini del tempo. Ricorda come possiamo essere e che non possiamo, non dobbiamo lasciarci frenare dalla bruttezza più profonda, quella del cuore, che spinge ad atti detestabili, quanto non apertamente orribili. 

Non ti troverò più domani, Vanessa; forse troverò altre tue simili o forse il mozzicone, in attesa degli ultimi lampi di inverno. Starà a me, finché volerò in questo mondo, essere ambasciatrice dei tuoi colori di vita.

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