Ero persa nel pieno delle convenzioni e anche in un po' di leggera musica, fino a quell'istante, quello in cui i miei compagni di scuola mi regalarono "Unmasked" dei Kiss. Il resto è storia personale: io che arranco nel mondo del rock, sempre più duro per corazzarmi contro le ipocrisie della vita.
Ma siccome si cerca sempre un beniamino, che lo si sappia o no, all'inizio ho trovato inequivocabilmente te, Ace. Io donna di squadra per il basket coltivato ogni ragionevole dubbio di altezza e tuttavia solista come vezzo di figlia unica, ho scelto l'extraterrestre come ti chiamavo allora. Quello che nello spazio si perdeva senza vergognarsi.
Sei stato il mio primo chitarrista, quello che secondo me non veniva mai abbastanza apprezzato dal vasto mondo dei Soloni (persino più vasto dello spazio, che ne dici Ace?), la mia devozione ha retto anche l'impatto delle biografie sempre più particolareggiate e infine l'uscita dal gruppo. La prima per me, e quindi dolorosa, perché quella di Peter Criss era stata troppo immediata per farmi male ed Eric Carr era una tale luce per me, che non ho visto buio alcuno.
Con te, è stato diverso. Al liceo mi sono messa anche a fare la tesina su una tua canzone, roba che oltre a turbare la professoressa ha sfidato anche le compagne più benpensanti attaccate dichiaratamente ai cosiddetti cantanti o gruppi impegnati.
Cosiddetti.
Perché loro pensavano che fosse tutta una maschera e invece voi dicevate qualcosa di terribilmente vero: le maschere, siamo noi. Sono incollate a viva forza sulla nostra anima e chi finge di non saperlo, non si trova mai.
Adesso che tu, Ace, sei veramente nello Spazio, in uno spazio ancora più vasto di quello che potevamo pensare, io ripenso all'unica volta che ho provato a truccarmi come te (con pentimento definitivo perché mi si bruciò la pelle), al dispiacere di non averti mai visto dal vivo, eppure guarda che amico sei sempre stato, più di altre maschere.
Non ho altre parole che le tue, come quella canzone che finì nella mia tesina: firmata Ace Frehley, ma io la firmerei "La maschera che salvò Marilena nello Spazio"
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