sabato 12 luglio 2025

Sarà un tocco di fisarmonica o un soffio leggero (ciao zio)

 



                                    Lo zio Dante Galli con mia madre Carla e sotto con Gipo Calloni


Gli occhi che si increspavano di malinconia quando viaggiavi indietro nel tempo o che si accendevano al balenare dei ricordi della Pro Patria. Come quando conversavi con Gipo Calloni nove anni fa, alla festa degli ottant'anni di mamma. Vi creai una torta comune, perché tu eri nato lo stesso giorno un esatto anno dopo: non volevo commettere ingiustizie, prima di tutto alla nonna Argia che vi aveva messi alla luce con ostentata precisione. Così uguali e così differenti, tu ragazzino vivace, mia mamma Carla fin troppo obbediente. 

È strano percorrere un lungo, lunghissimo percorso insieme, eppure alla fine portare dentro più sensazioni che parole. Quelle sopra menzionate, ma anche la tua emozione quando vedevi il mio pianoforte e ti ricordavi l'amata fisarmonica. Potevo scrivere 100mila articoli all'anno, ma gli unici che ti importavano erano quelli che leggevi al circolo con gli altri tifosi tigrotti.

E quella volta che all'ospedale quando sono nate le tue nipotine, ti dichiarasti bustocco davanti a un politico lì perché a sua volta diventato nonno.

Ma come zio, tu sei di Solbiate Olona.

Sì, è vero, ma quando procedi negli anni, conservi nel cuore come un talismano la tua infanzia, la tua adolescenza, e quelle scorrevano ancora lì, nei palazzi del Bustese.

Sei scivolato via così, senza che potessi salutarti: del resto, la zia Franca ti aspettava da troppo tempo. È tempo di riposarsi, dopo una vita di lavoro, e di riabbracciare tutti i tuoi cari lassù. Non dimenticarti, però, - tu che tutti i giorni scambiavi un saluto con tua sorella Carla - che lei ha tanto, tanto bisogno di sentirti ancora. Sarà un tocco di fisarmonica o un soffio leggero, ma al suo fianco resta sempre come tutte in quelle foto scattate insieme, per rendere ancora più orgogliosa nonna Argia dei suoi tesori.


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