Tra chi non mi ha mai inferto delusioni, c'è il mio amico dubbio. Anche nella nebbia sempre più accentuata della solitudine, mi ha fatto sentire rinfrancata.
Oggi vedo imperversare certezze ottuse: meno studiano, meno sanno, meno approfondiscono, più parlano. Un fracasso mostruoso di osservatori, che non si sforzano mai di osservare e che sentenziano sulla pelle degli altri, dal calduccio della loro placida postazione.
Grazie ai suggerimenti del dubbio, io continuo a scavare prima di esprimermi, specialmente quando di mezzo ci sono vite e cuori. Poi, quando penso di poter parlare, lui mi scuote gentilmente: sfuggo alla sua attenzione a fatica e in genere mi pento.
Quando è nato questo blog, del resto, lui si era già insinuato tra i titoli e io gli sono grata di non essersi mai allontanato da me: continua a scorrere nei miei pensieri.
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