Che frustrazione contemplare un viale così magnifico e non poterlo fotografare come vorrei. I rami sono stupende dita rosa che si levano gioiose, ma le macchine parcheggiare, come in una coda infinita, rubano la poesia.
Guardo e soffro, anche se a volte non fotografare è meglio, perché l'immagine non scivola via dal cuore. Poi, mentre i passanti mi osservano come la solita idiota, trovo la via: lasciar perdere la terra e puntare dove c'è l'obiettivo di quella gioia, il cielo.
In pochi istanti, il grigio non c'è più.
Nessun commento:
Posta un commento