(...) L’ombra si espandeva senza timidezze, curiosa e vorace di
sole. Gli sembrò di vederla raggiungere l’altra soglia – quella del locale dove
verosimilmente si trovata il padrone di casa – e di fermarsi, con la
consapevolezza dei motivi per cui erano lì. Forse si girò persino a spiarlo, un
attimo in cui sudò freddo e si chiese se non avesse bevuto un bicchiere di
troppo: mai minare la propria lucidità quando si deve eseguire un lavoro.
Con una piccola scossa di capo, la riportò ai suoi ordini e
la contemplò finalmente immobile come lui. Nel locale da lei sfiorato, si
avvertì come un fruscio e ritenne che il loro obiettivo – suo e dell’ombra
certo – si fosse alzato con circospezione.
Strinse il pugnale, che aveva selezionato con cura.
CONTINUA
- prima parte 14 maggio
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