martedì 15 maggio 2012

Dietro la porta (parte 2)


(...) L’ombra si espandeva senza timidezze, curiosa e vorace di sole. Gli sembrò di vederla raggiungere l’altra soglia – quella del locale dove verosimilmente si trovata il padrone di casa – e di fermarsi, con la consapevolezza dei motivi per cui erano lì. Forse si girò persino a spiarlo, un attimo in cui sudò freddo e si chiese se non avesse bevuto un bicchiere di troppo: mai minare la propria lucidità quando si deve eseguire un lavoro.

Con una piccola scossa di capo, la riportò ai suoi ordini e la contemplò finalmente immobile come lui. Nel locale da lei sfiorato, si avvertì come un fruscio e ritenne che il loro obiettivo – suo e dell’ombra certo – si fosse alzato con circospezione.

Strinse il pugnale, che aveva selezionato con cura.

CONTINUA
- prima parte 14 maggio

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