venerdì 20 dicembre 2024

Prioritariamente (tanto Natale per te)


Per quanto questo vento sappia sbuffarmi contro, l'aria qui sembra così tranquilla. Sarà che ho sparso tanto Natale, tanto Natale per te, mamma. 

Quando ti eri preoccupata del mio primo Natale, avevo solo sei mesi e ti industriasti con papà per farmi stringere tra le manine un dono che restasse per sempre: che io lo capissi o no.

Adesso vorrei che questo Natale fosse solo per te. Un fiume di calore, in questo mare di vita in cui ci sono pochi scogli a cui aggrapparsi per riprendere fiato.

Prioritariamente tu: grazie a te, ho preso decisioni anche dolorose, ho tranciato le mie radici più profonde e scoperto il vuoto di legami inesistenti, ho acquisito consapevolezza di grandi solitudini e di angeli nascosti.

Ora ti osservo mentre vuoi essere perfetta, io che ci ho rinunciato da decenni. Forse ti scapperà ancora un bacio oppure troverai il difetto nel mio allestimento, ma ciò non cambia che prioritariamente ci sei tu e tutto il resto è sbiadito. Anche tutto quel vociare fuori si è spento. Perché ci sei tu.

sabato 14 dicembre 2024

La luna e tu più di lei

 


Nascosta dietro il tetto, attira la nostra attenzione gettando il candore sul terrazzo. Un tappeto morbido steso sul pavimento, che ci invita a giocare. Del resto, le lucine natalizie appese accanto hanno già risposto.

Allora alziamo lo sguardo e appare lei, che sembra rubare la scena ma non può rubare ciò che è già suo. La luna sopra il monte di luci, indifferente anche a un aereo che graffia il cielo, a tutto l'urlare di colori nel silenzio di Natale. Così distante da poterci abbracciare in un momento, e del suo abbraccio ho bisogno oggi più che mai, dopo aver attraversato tanto apparire e poche, infinite sincerità.

Come le tue piccole mani che vogliono mettere monete per accendere una candela e quando lo faccio io, la vera luce ancora una volta sei tu. Stella mia da un mattino lontano, sangue di chi mi ha dato la vita, amica da sempre e per l'eternità in cui credi fermamente, il tuo sguardo fisso sulla Madonna: come splendevi anche oggi, più di tutto e tutti. Più della luna di questa sera, che pur vorrei portarti, ma i tuoi occhi - da cui ho visto uscire troppe lacrime - sono chiusi da ore.

Spero che ci pensi lei a scivolare verso di te, che ti svegli per un attimo solo e ti faccia vedere ciò che so che desideri prima di trasportarti in un sogno. 

domenica 8 dicembre 2024

Un'allegria anzitempo (e contro il tempo lottare un poco, ancora)

 


È scivolata via anche la pioggia: me ne accorgo da un vago rossore e corro fuori come una bambina. Prima più potente, poi come una carezza al campanile da cui potrebbero giungermi le tue note presto. La renna, non si lascia disorientare, anzi si veste di un'allegria anzitempo.

L'agenda si riempie di incontri che mischiano le mie vite, tu stai vergando biglietti fiduciosa e io mi sento tentata da quel rossore allegro, facendo cadere un bacio per caso e annegando una lacrima perché contro il tempo lotto un poco, ancora.


mercoledì 4 dicembre 2024

Fuasté con Progetto Cultura a "Più libri più liberi" - ROMA

 


Fuasté a Roma. Sembra un titolo nel titolo, ma è soprattutto una gioia poter avere un'ulteriore occasione di incontro con la Fiera "Più libri più liberi". 

Progetto Cultura - casa editrice romana a cui sono grata per aver creduto nel mio libro, con parola "esotica" sfidante nel titolo poi -  anche quest'anno sarà infatti  alla "Nuvola" dell'Eur (viale Asia, 25 - Roma) dal 4 all'8 dicembre (orario 10-20). Si troverà allo stand A64 con i suoi libri, tra cui il mio.  

Mi spiace non poterci essere fisicamente, perché sarà una fiera bellissima e lo stand della casa editrice sicuramente ricco di storie speciali.

Ma parla per me questo libro in cui ho creduto tanto e che mi ha permesso di incontrare "forestieri" lettori capaci di darmi grandi emozioni.

https://plpl.it/espositore/progetto-cultura/

IL MIO LIBRO QUI

sabato 30 novembre 2024

Quando la nebbia si insinua (è tutto più chiaro)


 Quando si insinua la nebbia nelle nostre vite, mette in chiaro tutto. I dubbi, la bellezza nascosta il tepore del sole che non dichiara resa all'inverno.

Un grattacielo si inchina alla natura, io cerco di fissarmi negli occhi questo racconto delle immagini e impasto esili parole.

Quando la nebbia si insinua nelle nostre vite, tra le strade fiere di Milano o di un paese che non vuole apparire, c'è un ultimo raggio che brilla. È quello che ci rivela non tutto, ma ciò che conta. Che fissa un attimo imperdibile, in cui siamo finiti dentro per caso noi.

venerdì 29 novembre 2024

Identità perdute, eppure salvate

 


Identità perdute, eppure salvate da un'ultima, irresistibile carezza della macchina fotografica. O meglio di uno sguardo, quello di Davide Comotti che a Crespi d'Adda ha saputo attraversare volti e ricordi, stemperati nel tempo.

"Immagini destinate a scomparire dal cimitero di Crespi d’Adda" è il sottotitolo della mostra di Davide che ha accolto all'Unesco Visitor Centre i partecipanti al festival "Produzioni ininterrotte". Sabato 30 novembre alle ore 17 presenta "Identità Perdute" a Nembro nell'ambito degli eventi fuori Crespi, un viaggio nel viaggio.

È stupefacente camminare tra quelle immagini che accompagnano la morte, la accentuano in ciò che sembra tentare di scivolarle via: la memoria. Ma in quelle foto "catturate" da Davide la dissolvenza è frenata da un particolare che resiste per un tempo indefinito, dal sussulto che provoca in noi e improvvisamente proprio grazie a quel dettaglio ci rendiamo conto di prendere consapevolezza di quella persona e di volerne sapere di più. 

Occhi neri ci chiedono di guardare e ricordare. E non dimenticare.

Nel cimitero, mentre qualcuno affretta il passo, il loro è un invito a rallentare e a osservare il luogo, con rispetto.

Affascina ogni angolo di Crespi, il suo ordine metodologico che sa sfociare in bellezza, ma al cimitero tutto sembra scomporsi e ricomporsi in un disegno. Tutti diventano uguali, ma anche queste immagini contribuiscono a far pensare che forse non è così. Che ciò che si è stati, può sbiadire, eppure proprio per questo sollevare la nostra voce. Entra in scena quel "Dovere di memoria" di cui parla Giorgio Ravasio, presidente dell'associazione. Crespi d'Adda. È lui a commentare: «Il passato ci insegue. Non scompare mai».

Ci troviamo così a cercare di fermare con un dito una goccia (di acqua o di tempo) che scivola su un disegno: non incontra colori, ma bianco e nero pronti ugualmente a sfaldarsi. Tutto se ne va, se ne andrà, ma noi grazie a Davide abbiamo fissato con i nostri occhi un momento irripetibile sulla tela delle vite. Abbiamo salvato quelle identità perdute, e anche un po' la nostra.

domenica 24 novembre 2024

Noi forestieri in cammino




L'anno corre verso la conclusione, ma noi forestieri siamo sempre in cammino.

Lo è il mio libro "L'ultimo dei Fuasté" (Edizioni Progetto Cultura) che tornerà a incontrare chi vuole conoscere meglio Mario, Malik e tutti i personaggi mai esistiti ma indissolubilmente persone. A gennaio, si riprende con le presentazioni.  

Ma il viaggio già continua, il viaggio non si ferma mai. Ogni passo, ogni testimonianza, ogni messaggio che ho ricevuto su questa storia è una ricarica per me. Sono stata anche meravigliata ancora una volta dalla Vita, che mi ha dimostrato come superi anche in modo estremamente inattesi la fantasia.

Che cosa accade in un'azienda, in un piccolo mondo e nel mondo immenso che è l'umanità: lo leggete qui.

TROVATE IL LIBRO QUI