Al suo primo parlottare, non l’avevamo riconosciuta. Muta da troppo tempo, a maggior ragione nella sua versione morbida d’estate.
Forse qualcuno trascinava un carrello o svuotava un catino di pensieri.
Poi, ci ha trovati il suo profumo, con tutte le sfumature di ricordi, i giochi trattenuti nelle stanze, le scuse per uscire a respirarla tra gli alberi, voli di uccelli tra gioia e ripari.
Quello che non possiamo non riconoscere della sua pioggia, è l’anima.
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