No gh'é tùsa bèla senza lantigièla. Qualcuno deve avermelo detto, da piccola, e ora mi stimo tutta.
Non c'è una ragazza bella senza una lentiggine, decreta un vecchio proverbio. Eccomi! Io di lentiggini ne ho in abbondanza e voglio bene a ciascuna di loro. A quelle che mi hanno accompagnato fedelmente, a quelle che compaiono al primo raggio di sole e mi annunciano la primavera sulla pelle. Il senso del proverbio - ricordano Grampa e Giavini - è che non esiste un difetto, ma quello che viene ritenuto tale può alimentare la tua bellezza.
Non mi importa niente di essere omologata nel colore: ho il mio, pallido, e cosparso della loro allegria. Sono più festose di me, da sempre, e forse sono il vero specchio di Arguta Paffuta.
Sono le mie irresistibili lantigièle. Quanti idioti nella vita mi hanno preso in giro, perché credono che occorra essere tutti in un modo, per essere se stessi. Li compiango, e mi tengo il mio colore folle: primavera, fai il tuo dovere quanto ti decidi. Lantigièla superstar.
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