Sorrisi composti, in ogni foto. Ti lasci andare solo qui, quando stringi il mio papà. Parlo un semidialetto, ma per me è sempre stato importante, necessario, chiamarlo così: IL MIO papà.
E ul to fioeu.
Un sorriso appena accennato, al tuo matrimonio, o ancora prima, molto prima, quando posi bambina. Alla gita tutti insieme, o quando curi soddisfatta le tue piante.
Qui ti mostri ancora un po'; ma non eri una damina, è che il sorriso ha mille sfumature senza gridare. Come quando avevi il sorriso furbetto, perché ne combinavi una: come tuo figlio e forse come me. Gli scherzi che finivano svelati anzitempo, venivano da questa smorfia deliziata che ci tradiva.
Ma questo sorriso tenero è il più bello da portare dentro di me, mentre il tuo bimbo riposa fiducioso tra le tue braccia.
Auguri, nonna Giuseppina
3 marzo 1899
E qui in un radioso 1923
http://www.nomosedizioni.it/catalogo.php?b=09NMS266
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