venerdì 4 dicembre 2015

Notte finché tutto tace

Non riesci a mettere a fuoco un pensiero, figurarti a scrivere una frase. Improvvisamente, sembra che tutto il mondo abbia qualcosa da dirti.

Va bene, ma anche tu vorresti parlare. No, nemmeno quello: forse solo respirare. Perché è una forma di ascolto più rispettosa, anche di te stessa.

Allora non senti più trilli malandrini. Messaggi che ti chiedono come sta qualcun altro, anche al quale tieni. Non parlo mai per interposta persona, già parlo poco per me.

Rumori che spacciano per umanità. Bisogni che spacciano per irrinunciabili.

Ma adesso hai solo un desiderio, per una volta, una volta soltanto: che tutto taccia, perché anche tu vorresti dire qualcosa.

O meglio, vorresti vivere, respirare, ascoltare perché te lo chiedono con il cuore, non perché devi.

Senti che silenzio.

Notte finché tutto tace.

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