Fuochi artificiali, no, fulmini veri e l'impressione che siano andati in cortocircuito solo per l'eccitazione di tornare a far ballare il mondo.
Invece, vanno, si ritraggono, pungono, fuggono piangendo dal ridere. Come se ne avessero raccontata una grossa, tipo che l'estate arriverà ora oppure che siamo tutti più saggi e pronti a ripartire con le nostre serie incombenze.
E ci rido su, con loro.
Notte, scherzando con la tempesta.
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