La spesa, la mia tortura spesso. Ma dovrei imparare da quando sono in vacanza, perché il tempo a disposizione è un alibi: conta l'atteggiamento.
Contano le persone, dietro e davanti un banco. Così arrivo vicino alla chiusura di un negozio e mi sento in colpa, penso a tutti tranne all'unica cosa che serve a me. Ho impegnato due ragazzi - li chiamo così perché sono della mia generazione, auto incoraggiamento - per aiutarmi a prendere tutto e ora devo rientrare per un minuscolo articolo.
Non me lo vogliono far pagare, allora opto per lasciare di che bere il caffè. Un piccolo gesto, insignificante, ma il loro sorriso mi riscalda il cuore.
Vorrei fare la spesa, sempre, o sempre saperla fare così: meno destrezza, meno efficienza, e più umanità.
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