Che gioia incontrare e ascoltare un amico che ha lavorato duramente e miete crescenti successi. Ama gli affari, ma c'è qualcosa di più: ama condividere e aiutare i giovani che stanno cominciando, in un Paese straniero. Come lui, tanti anni fa. A tavola scherza che è extracomunitario, ma è più italiano di me, anche perché nutre fiducia in questo Paese.
Che gioia vedere un'amica che continua a tenere insieme i ragazzi di fedi e culture diverse. Che mostra il dolore, le difficoltà, ma tutti danzano più forte dell'odio e del pericolo.
Il primo è palestinese, la seconda israeliana. Visto che si prediligono i distinguo (spesso per confonderli meglio), il primo è musulmano, la seconda ebrea.
Per me, sono solo amici. E amici del mondo.
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