Sarà perché un pezzo della mia famiglia è legato a questa realtà. Tra i dipendenti di oggi e quelli che se ne sono andati, ma restano parte di una storia, sentivo pezzi della mia vita, come il mitico zio Giovanni. Mi sembrava di girarmi e di poterlo vedere, fiero tra i colleghi che sarebbero venuti, tutti emozionati per aver percorso insieme pezzi di cammino.
Quando facevo cronaca nella mia città, ero felice di passare di qui, nella vecchia sede, anche per questo. Una famiglia, anche unita alla mia Busto, e penso al dramma della deportazione di quegli operai, il cui sacrificio ogni anno viene commemorato.
Anche questa volta l'ha ricordato Riccardo, perché il futuro ha senso se non si abbandona ciò che l'ha costruito, il passato. L'ampliamento, le buone notizie, la speranza: tutto fantastico.
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