Nella chiesetta di montagna vuoi vedere che corro ancora in cerca di certezze umane. Figure e costumi immutati nei tempi.
E perché ne avrei bisogno? Mi giro e c'è un fantastico papà in stile metallaro, lunghi capelli biondi e una stretta potente che ti trasmette davvero la pace. E il canto della Comunione viene innescato da una creatura deliziosa, che resta in ginocchio più a lungo e che verrebbe etichettata come punk dai più. Bisticcia scherzosamente con il prete, quando questo fa una piccola reprimenda e ammonisce: mica ho detto forza Juve.
Tra abiti ed espressioni, c'è tutta la varietà di un mondo che cambia, ma che si inginocchia per amore, non per paura o costrizione.
Eppure la felicità umana più grande è quando la messa finisce e un piccino, rispondendo alla sua nonna, esclama: sì, è vero.
A noi sembra che abbia parlato per Qualcuno più in alto e diciamo. E ridiamo di gioia.
Notte e sì, è vero.
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