Nel bosco d'estate non sembra esserci spazio che per i giochi. Anche se i ricci cominciano a cadere, minuscoli e prepotenti per la chance mancata, e feriscono, quanto feriscono.
Eppure continuiamo a correre scalzi. A ridere, arruffati e stanchi. Perché i giochi d'estate stancano, i muscoli che si stupiscono della loro forza e poi sul più bello vacillano. La pelle arrossata, brucia: solo per tornare a farsi mordicchiare dal sole l'indomani.
Perché i giochi sono fatti così: stancano il corpo, perché la mente non stancano mai. E siamo già pronti a ricominciare.
Notte e i giochi (non) stancano.
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