Il suo volto non era scuro e io alle miniere neanche avrei potuto credere.
Quel viso magro, con pieghe come pensieri, era spesso immobile. Sua moglie macinava parole di tenerezza, quando io ero piccina, e mi portarono sul Sacro Monte per curare la mia malattia bambina.
Chissà come curò mio zio, quel dolore che non rivelava.
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