È un mondo orribile quello in cui ci si ritrae, si aggredisce, ci si contempla, non si ascolta che casualmente l'ultima parola inavvertitamente caduta.
Quello in cui si lascia senza essersi mai presi. Quello in cui ci si riconosce, ma ci si ignora in nome di una vuota umanità.
Un mondo orribile in cui si é strumenti, senza mai far battere il cuore o mettere in dubbio: e forse sono la stessa cosa.
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