Si chiude la giornata, con una nota di amarezza. Ho cercato notizie del Giappone e del dolore che l'ha nuovamente colpito a causa del terremoto, tra i siti nazionali, ma ho fatto molta fatica a capire cosa fosse successo, spesso in fondo ad altri lanci della cui importanza stento a rendermi conto.
Non c'era stato lo tsunami, mancava la drammaticità? Tutto diventava meno interessante?
Ma non sto parlando di qualcosa di interessante. Sto parlando di empatia. Di preoccupazione per i feriti, gli intrappolati, di lutto per le vittime, della volontà di sapere per una preghiera.
Troppo gentile, il Giappone, troppo distante. Poco incline a urlare il proprio dolore, poco vicino.
Avrei voluto sapere di più, senza dover scavare tra le notizie, per mandare le mie piccole energie a questo popolo. Ma non posso fare altro che fermarmi, piangere e chiedere perdono al Giappone.
Notte e chiedo perdono al Giappone.
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