Quando ero a Varese e volevo far sorridere una persona speciale, sapevo dove correre. Nella storica drogheria. Che poi, che aggettivo stupido. Una drogheria, in questo mondo scolpito dagli, negli standard, è storica.
Il Ruché, lo trovavo senza chiedere. E poi c'erano quelle delizie di zenzero, la delizia che pizzicava: correvo a portarne frammenti a colui dal quale amavo imparare.
In queste ore, in cui il signor Vercellini se n'è andato, ci ripenso e rivedo quelle speranze di zenzero. Quell'idea che ci sono incantesimi forgiati dal passato che in realtà sono senza tempo. Buon viaggio, tra dolcezze che pizzicano e ridanno la vita.
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