Oggi ti sarà dedicata la piscina della tua, nostra città. Quella che tu hai fortemente voluto, perché sapevi cos'era lo sport, con, come il sacrificio.
Oggi diranno un sacco di parole: molti sono specializzati in quello, non fa nemmeno sudare. Spero che dicano anche: grazie.
Io lo ripeto e oggi aggiungo solo: buon compleanno, Marco, lassù.
Ragazzo, ex ragazzo. Uomo che ha lottato quando si doveva, quando poteva e no. Che ha detto cose scomode e che non ha abbassato lo sguardo. E ha guardato anche nella telecamera e negli occhi di ogni dipendente Inail quando ha annunciato l'ultima lotta, la malattia.
Quello che dicono alcuni, ha senso fino a un certo punto per me. Spero che qualcuno dica a se stesso, se non agli altri: ho sbagliato. Per se stesso e per cercare di migliorare questa città.
Per il resto non importa, perché ti pensiamo, ti vogliamo bene, ti siamo grati in tanti. È questa la vera vittoria. Eppure a ogni vittoria rinunceremmo in cambio della possibilità di abbracciarti.
Buon compleanno, Marco Sartori. E che il tempo sia galantuomo, continua a ricordarmelo, ma aiutami a scoprirlo, perché a volte sono testarda e mi sembra solo che il tempo ci abbia tolto te.
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