Quando mi sono attentamente autoflagellata perché so di non potercela fare, entro in una casa speciale e non c'è la proprietaria ad accogliermi. Lei è in cucina a spadellare, ma sul corridoio dell'anticamera mi dà il benvenuto il mio santo, il mio angelo: il suo volto in un quadro che sorride a me e al mondo.
E quando la giornata si conclude, l'aria è già così oscura. Ma c'è sempre lei: quella nuvoletta dal rosa spudorato, pronto a cadere vittima del rosso. Chissà cosa vuole dirmi da giorni, dato che poi sembra non guardarmi affatto.
Eppure è lì ad aspettarmi. Come quel volto buono, non intrappolato, bensì liberato dal quadro.
In fondo, è questo il motore. Sapere che ti aspettano.
Notte e sai che ti aspetta.
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