Sul treno verso una nuova meta, così antica, in vaghe tracce di antichità mi imbatto. Una è il controllore che mi straccia a metà il biglietto, a dire il vero.
Poi una ragazza sale e fa per sedersi accanto a me, nella carrozza semivuota.
- posso?
Certo, le dico un po’ stupita. Lei mi chiede se so quando arriverà il treno, perché è ansiosa per una coincidenza. Io vado automaticamente a controllare sul telefono, osservata da questa nativa digitale come frettolosamente definiamo.
Comunico, annuisce con un sorriso e afferra un libro. Ha un titolo bellissimo.
Brezza d’antichità o di nuovo mondo.
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