I primi passi dell’anno devono condurmi da mio padre. So che lui è già al mio fianco, sempre, in ogni tempo, ma mi pare di rivolgergli un’altra carezza. A lui e a tutti coloro che mi hanno permesso di arrivare fino a qui, senza disturbare il loro riposo.
Attraverso i viali ghiaiosi e salgo le scale del mio tragitto, imbronciata per non poter più deporre una piantina, viva di colori, davanti a una lapide con un volto caro. Avevo promesso di farlo sempre, ma il signor regolamento ammonisce con i cartelli: fiori e lumini sul pavimento verranno rimossi.
E mentre borbotto, non lontano scorgo delle ombre minuscole e sorridenti. Sono pietruzze posate sul pavimento: insieme formano un cuore.
Cuore di pietre, omaggio e forse morbida sfida a cuori di pietra.
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