Me la prendo con i vuoti mentali, con quell'alzarsi a prendere una cosa e poi rimanere in sospeso pensando a cosa fosse mai. Al filo del discorso interrotto da una telefonata e che vedo irrimediabilmente spezzato. A quei buchi neri che si costruiscono con vorace pazienza quando tento di imparare la mia lingua preferita, incassando un vocabolo al giorno e perdendone cinque.
Poi mi soffermo sulla sfilza di codici, password, cifre varie che mi incastrano la vita. E ogni volta che ne azzecco uno, senza nemmeno pensarci, non posso che rivolgermi autorevoli complimenti.
Uauh!
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