Olivetti, ticchettio, trillo potente di telefono, radio che parlava anche con il sottofondo, conversazioni dell'anima.
Sai, hai ragione, era un suono vero quello della macchina da scrivere, che accompagnava gesti umani.
Ora falsi silenzi, sterili bla bla senza vibrazioni, suoni che non si fanno riconoscere se non per ingannarti dicendoti che siamo tutti originali.
Invece, siamo così simili da far paura.
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