La ciminiera mi è entrata nel cuore, vestita poi di quel cielo blu. Ma quando sono entrata all'Opificio Zappa, ho avuto anche questo tuffo, che non fa male.
Le macchine da scrivere, obbligo mostrarle alla mia campionessa di dattilografia preferite.
E dietro, discreto, quel telefono. Quante volte, per quanti anni l'ho usato.
Prima lo ammiravo da bambina, a dire il vero, perché era negli uffici di papà.
Poi i miei primi anni in redazione, ancora mi ricordo la sensazione del pigiare il pulsante per passare le telefonate tra di noi.
Non si ingarbugliava quasi mai, la linea, perché adesso è tutto così soft e silenzioso, ma nella mente mi procura un sacco di rumore?
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