Ho provato in tutti i modi a imparare da capo a scrivere a mano. A recuperare il rapporto, sempre difficile, tra la penna e le mie dita, troppo abituate a saltare sui tasti. Non ho neanche la scusa della tecnologia, perché ero una maledizione già a scuola: ricordo lo choc di mia mamma al primo quaderno, neanche fossi la figlia di Fantozzi che faceva cucù...
Ho provato a dirmi: scrivo così quando ci sono pensieri belli. Quando posso dedicarmi del tempo. Quando ho vena artistica in esplosione.
Fallimento completo. Finché eccoti qui con me. E scrivo a mano, per non disturbarti con i tasti del pc e il loro canto meccanico, quando dormi.
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