Il paté quest'anno è stato servito in cielo, e nessuno qui se l'aspetta più. Troppi angeli se lo sono conteso, accogliendo il suo artistico autore, e certo ce ne donerebbero, ma non si può.
Poi sento un profumo. E' un vaso di fiori, splendide stelle di Natale. Il signore che portava il paté speciale a mio padre e in seguito a noi per investitura d'affetto, ce l'ha fatto avere perché io lo porti da mio padre.
Lo so, dice la pragmatica frequentatrice di cimiteri, che lo fregheranno, ma non importa. Forse lo prenderanno gli angeli, prima che ciò avvenga. E il profumo dei fiori si mischierà con quello del paté perduto, che è ancora qui.
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