Ma quali allarmismi, è la vita quotidiana che contemplo. E l'aria che sogno, sempre quella.
Quella che non si deve mischiare con nebbie dubbie, e con l'unica certezza a disposizione: non sono dovute al regno smisurato della natura. Con odori che vengono da valli lontane e bussano alla tua notte.
Che non deve rincorrere o farsi inseguire da auto in fila, di ogni colore e umore. Tu le guardi e dici: ma dove andiamo, sempre e comunque, senza mettere il naso e l'anima fuori?
Sognando un'aria così. Mica da vette incontrastate, solo da respirare con dolcezza. E il primo ingrediente, dobbiamo metterlo noi con la nostra libertà.
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