Mi accade di allontanarmi e voler restare sola per capire, sentire cosa un mondo voglia dirmi. Non con parole, ma colori e morbidezza.
E quando sono più persa, sento una voce alle spalle. Ha un accento inequivocabilmente toscano, eppure afferma di essere mio concittadino, il signore, impegnato in un dialogo. E si lamenta scherzosamente di come veniamo trattati da taluni, che si credono superiori.
Io mi giro e rido, rido forte. Lui mi osserva e gli chiedo perdono. Mi racconta la sua storia, io la mia. Il tutto davanti a un giovanissimo steward che probabilmente pensa che siamo pazzi.
Un bustocco che parla toscano, una filosofa che non si sa di cosa parla. Quando me ne vado, capisco che quel ragazzino testimone assomiglia a un angelo.
E che per vivere, a volte, incontri chi chiami.
Mi piace questo incontro...! Anche il titolo!
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