Poi il mio saluto viene portato a una persona speciale, una alla quale devo tanto. In un anno mi insegnò moltissimo sul lavoro.
In una sera, di più nella vita.
- Hai il raffreddore?
- (troppo in fretta per poter negare) No.
- Vai a casa… non voglio che tu stia lì a lavorare, perché non puoi piangere a casa. Non voglio che tu pianga.
Tantissimi anni fa, mi hai insegnato a scrivere meglio. Ma di più ancora, a non nascondere di essere una persona. E oggi quando mi mandi un saluto, sono felice.
Sono una persona, sempre. E tu, anche di più.
Notte e come tantissimi anni fa.
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