Che gusto amaro la libertà, quando ti guardi attorno. Battute sulle persone per i loro problemi fisici, e qualcuno vorrebbe far ridere.
Umorismo o freddi calcoli su quanto ci costano corpi strappati al mare e prima ancora alla vita. O ancora indifferenza gridata più di un pianto.
Vorresti andartene, urlare, chiudere la porta in faccia a persone così, che si dimostrano indifferenti a ogni dolore, dalla loro tribunetta improvvisata.
Invece, ti trovi a deglutire, insieme alla sofferenza devastante di una giornata che ne riflette tante altre di croci sfuggire ai riflettori, e mandi giù anche questo, l'aspro sapore della libertà che probabilmente non meritiamo affatto.
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