Ti mando un saluto pubblico, uno di quelli che scuote la folla, mi dice. Me lo dice, forse perché avverte quanto io sia sempre più distante, consapevolmente fuori posto.
E io sorrido, perché sento il suo affetto. Sento che in parte prova le stesse sensazioni, in cerca di un mondo dove si possa sorridere per essere se stessi, non per tradirsi.
No, gli rispondo, mandami un saluto pubblico di quelli che capiamo solo tu, io e pochi altri. Come un patto segreto e dolcissimo: perché questo è per noi l'amicizia, non un gioco di ruolo, non una fiction in cerca di audience.
E se non me lo manderai affatto, il mio cuore lo sentirà ugualmente e sobbalzerà,
Affettuoso scambio...
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