Mi risento in viaggio come te. Mete più vicine, ma ciascuna ha la sua storia da raccontare. Io friggo per portarne a case frammenti.
Sul treno solo la libertà di due cinesi, aggrappati a smartphone e ipad, mi autorizza a scattare rapide foto. Poi sono ospite della cortesia sull'auto e devo fare conversazione: neanche posso concedermi uno scatto furtivo. E dire che un castello mi strizza l'occhio.
Le foto mie, come le tue: immagini catturate da un finestrino o senza fermarmi troppo. Perché il mondo gira e noi dobbiamo stargli dietro come possiamo.
Ma quando ci fermiamo, nessuno può ingabbiarci.
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