Una notte come tante, una morte come tante. Queste due ultime parole pesano sull'aria.
E penso: quante bombe gettiamo, quanto sfoggio di tecnologia vana facciamo, quanto ci sentiamo padroni della civiltà mondiale.
Poi non riusciamo a salvare nemmeno una vita. Nemmeno una, nemmeno una giovane impiccata nonostante ogni campagna.
E se non c'è più Reyhaneh, tutto ciò mi sembra ancora più doloroso. Doloroso, non assurdo. Assurdi siamo noi, il nostro cordoglio ufficiale, la nostra impotenza. Proprio così dobbiamo ricordarci che non siamo i padroni della civiltà, nemmeno della nostra.
Notte e se non c'è più Reyhaneh...
Nessun commento:
Posta un commento