Se chiudo gli occhi, professore, rivedo lei e il testo che estrae come ouverture del corso di Storia della filosofia antica.
Sono appena approdata in università e ho un sacro timore di lei. Anche se nella mia mente ragazzina, quando penso a lei tolgo una pausa fondamentale e dico: realeantiseri.
Ma adesso il liceo è finito, inizio l'università e lei non è un libro, è una persona. Una coscienza...
Professore, io ho un sacro timore, ma perché tira fuori questo strano testo? Kuhn? La struttura delle rivoluzioni scientifiche? Io pensavo di incontrare Platone...
Abbi pazienza. E seguo lei, seguo Kuhn con un rispetto che cresce. Così è il mondo della scienza, della filosofia, della coscienza. Altro che cumulo progressivo di nozioni, certificate da oggettivi esperimenti.
Prima, ci siamo noi, bellissimo e terribile. E prima ancora, Qualcuno che starà abbracciando lei, professore. Magari "convocando" anche Platone.
A proposito... Platone e Kuhn insieme mi hanno cambiato la vita. Grazie professor Reale.
Quando vuoi ne possiamo parlare: era materia preferita al Classico e alla maturità, che mi ha aiutato nell'approfondimenti di temi di scienza e non manca di fare da guida ancora... Fino a qualche anno fa da Agostino avevo scoperto i mercoledì del salotto: poi si ruppe l'incanto ed avanzò l'intolleranza dell'età per cui... si ruppe il sogno... Oggi resta la riflessione/meditazione solitaria...
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