Nostalgia tour, o tappa traditrice. Chissà cosa mi spinge a operare una variazione sul percorso e ad aprire una porta per me addormentata da quasi trent'anni.
Quella del palazzetto dove giocavo a basket. Il campo, ora quasi piccolo. Il primo canestro, che si annoia nel silenzio e l'altro in fondo, nella penombra. Cambiate le porte degli spogliatoi, partendo da quella dove, ahimè o Ahia e basta, mi si incastrò la treccia nella corsa.
Il mio primo, e unico veramente praticato, sport. Le prime emozioni, le prime ingiustizie e quella voglia di non cedere, mai. Non riesco a restare qui, perché ho già vissuto tutto.
E riparto, dal mio primo canestro.
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