Ascoltando un padre, la sua voce a una distanza garbata in uno scenario di luci e profumi.
Ma io sono accanto alla figlia, quindi quasi lo sfioro. Non so cosa pensi lei, ma nascono tutti i miei interrogativi.
Sarai tanto preoccupato per me? Mi stai dicendo di fare ciò che sta fiorendo nella mia mente? Ti ho deluso? Quest'ultima domanda, non riesco neanche a metterla a fuoco: arrivo appena a metà, perché non la sopporterei.
Non rispondermi. Guardami da lassù e non ci siano parole, perché il nostro dialogo si è sempre cibato più di sguardi e di gesti. Uno scambio di pensieri, anche fiammeggianti, ma alla fine indiscusso rifugio.
Ascoltando un padre, il tuo sguardo è ancora con me, anzi in me. Perché è come se guardassi con i tuoi occhi e adesso so cosa fare.
...vivere intensamente la propria condizione, la propria missione, il proprio desiderio. Quello che un padre augura a una figlia, e che tu senti profondamente. Un padre.
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