Davanti a una palazzina di adolescenza, una delle tante, scopro l'estate. Non c'è nemmeno un tempo figo, non mi frena il caldo, non si affaccia un fiore voluttuoso.
Ma è estate. È il luglio 2014, sincero come trent'anni fa. Forse sto finendo gli esami (delle medie, non di maturità, orribile Arguta Paffuta), sto andando al primo cinema quasi di sera con amici e forse ci prenderemo pure la pizza.
Papà mi sta aspettando sul balcone, dissimulando la tensione, e io sono già terribilmente grande.
Molto più rispetto a ora, luglio 2014, in una giornata d'estate che le altre racchiude.
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